mercoledì 1 ottobre 2014

Diffusione della cultura matematica

Come si può leggere qui:

http://lettura.corriere.it/la-matematica-non-e-un-gioco-ma-quasi-7-800-voci-per-imparare-ad-amarla/

è in edicola col Corriere della sera il primo dei due volumi della Garzantina dedicata alla Matematica.

C'è chi apprezza queste iniziative e chi no, ma a mio parere questo può essere un utile strumento per la diffusione della cultura matematica nel nostro paese.

Non so quanto sia difficile da comprendere il contenuto del libro per coloro che non hanno basi, ma a giudicare da come è pubblicizzato dovrebbe essere rivolta più al grande pubblico che ai già matematici.
Per questi ultimi le parti relative agli aneddoti storici o ad alcuni giochi sviluppati a partire da teorie matematiche potrebbero essere le più attraenti.
Per gli studenti, infine si potrebbe adattare a dizionario per comprendere meglio alcuni argomenti.

Per scoprirlo penso che dovrò sfogliarlo, per le vostre opinioni, attendo commenti al post.

#mattamatica

domenica 28 settembre 2014

Matta Matica sul Corriere

Sfogliando il Corriere della Sera di ieri, in cosa mi imbatto? In un articolo su un libro di Lewis Carroll.

E guardate un po' come comincia questo articolo: "Matta Matica ..."

Inutile dire di essere stato contento di vedere il "proprio" nome su un quotidiano nazionale!

Ovviamente si è trattato di un caso di omonimia, come si può apprendere continuando a leggere il breve articolo.

Be' in breve si tratta di una storiella per parlare di matematica 'senza parlarne', come in quasi tutti i libri del matematico inglese, che ha fatto apprezzare la matematica ai bambini e non solo, proprio grazie alle sue storie.

In un modo o nell'altro il nostro blog è stato tirato in ballo, questo è anche il nostro obiettivo. 😉

mercoledì 17 settembre 2014

Amore e Matematica

Voglio riportare qui alcuni passi della prefazione del libro Amore e Matematica di Edward Frenkel.

Il mondo della matematica

"Esiste un mondo segreto. Un universo parallelo nascosto, fatto di eleganza e di bellezza, intrecciato in modi complessi con il nostro. È il mondo della matematica, ed è invisibile alla maggior parte di noi."
Così Frenkel inizia la sua presentazione al libro. Il punto sta nello svelare questo 'magico' mondo (anche se magico non mi sembra il termine più adatto, sempre di scienza si parla) alla gente comune, ai non matematici.

"Da una parte la matematica è fintamente intessuta nella nostra vita quotidiana. [...] dall'altra parte, la maggioranza delle persone ha un timore reverenziale per la matematica; "
Basti pensare che ormai viviamo immersi nella tecnologia e, la nostra tecnologia, si basa interamente sulla matematica. Tuttavia la gente normalmente confonde la Matematica con l'aritmetica delle scuole elementari e quel poco di calcolo delle superiori. Ma la Matematica va ben oltre questo!
Purtroppo (continuo a citare il libro):
 "I tesori della matematica moderna sono tenuti nascosti a quasi tutti noi."
Già i pitagorici distinguevano in matematici e uditori, poiché in pochi erano in grado di fare matematica, ma molti ne erano attratti e incuriositi, Ecco perché avevano due metodologie di insegnamento: una più "rigorosa" e l'altra più divulgativa. Questo libro è essenzialmente divulgativo, ma il suo ruolo non è minore rispetto a un manuale di algebra o di calcolo. Infatti il suo obiettivo è molto più arduo: far amare la matematica alle persone. La vera difficoltà sta nel combattere i pregiudizi radicati nella società, secondo i quali la matematica è noiosa e difficile e arida.


Bisogna invece essere consapevoli che:
"La matematica diventa, sempre più, fonte di potere, ricchezza e innovazione. Quindi chi conosce questo nuovo linguaggio sarà all'avanguardia del progresso. "

La bellezza della Matematica

Però, oltre ad essere una "cassetta degli attrezzi" per le altre scienze - come la chimica, la fisica o la biologia - e per gli ingegneri, 
"la matematica è piena di infinite possibilità nonché di eleganza e bellezza, proprio come la poesia, l'arte e la musica."
Ed è proprio questo che ci fa riconoscere dopo un po' di esperienza, dopo aver permesso a questo mondo di aprirsi davanti a noi, che la Matematica è qualcosa di più di quello che è il pregiudizio della società, di quello che si insegna nelle scuole, di uno strumento da sfruttare per la tecnologia.
Quando scopriremo il piacere della Matematica per la Matematica (come l'Arte per l'Arte di Oscar Wilde) saremo portati ad affermare: "Mi innamorai della matematica."

"Quello che rende appassionante la matematica è il nostro bruciante desiderio di superare questa confusione, di capire, di togliere il velo dell'ignoto. E la sensazione di trionfo personale che proviamo quando arriviamo a comprendere fa sì che ne sia valsa la pena."

Trovo molta verità in queste parole. La conoscenza, il desiderio di comprendere sono innati nell'uomo, e la Matematica può aiutare a soddisfare questa curiosità.


 Concludo con un'ultima citazione:

"La matematica è fonte di profonda conoscenza senza tempo, che arriva al cuore di ogni cosa e ci unisce attraverso le culture, i continenti e i secoli. Il mio sogno è che tutti noi possiamo vedere, apprezzare e ammirare la bellezza magica e l'armonia perfetta di queste idee, formule ed equazioni, perché tutto ciò dà molto più senso al nostro amore per il mondo e per gli altri esseri umani."


giovedì 4 settembre 2014

Nuovo acquisto

Ieri facendo un giro in libreria ho trovato questo. Okay, non si giudica un libro dalla copertina. Però a colpo d'occhio era difficile non notarlo. Quindi l'ho preso: il titolo accattivante è "Amore e Matematica" con sottotitolo Il cuore della realtà nascosta .
L'autore è Edward Frenkel, professore dell'università di Berkeley in California.
Appena finirò di leggerlo posterò una recensione qui su Mattamatica!

giovedì 21 agosto 2014

21 agosto: Buon compleanno Cauchy!

Augustin Louis Cauchy ha lavorato in molte aree della matematica, soprattutto in analisi, dando notevoli contributi. Nasce il 21 agosto 1789.

sabato 16 agosto 2014

Fib: poesia e numeri


One
Small,
Precise,
Poetic,
Spiraling mixture:
Math plus poetry yields the Fib.
Pincus, Gregory K.
[Traduzione per i non anglofoni: Una/ Piccola/ Precisa/ Poetica/ Miscela a spirale:/ Matematica più poesia ci dà il Fib.]

1, 1, 2, 3, 5, 8, ... cosa vi ricorda? Esatto proprio quella: la serie Fibonacci!

Ora contate le sillabe della poesia in alto: verso per verso sono 1, 1, 2, 3, 5, 8.
Coincidenza? Assolutamente no. 
Il componimento in alto è un tipico esempio (che io ho preso da Wikipedia) di un "Fib" - nome ovviamente derivato dal matematico di Pisa. Un Fib è un breve componimento che segue una semplice regola: il numero delle sillabe dei versi segue la serie di Fibonacci.
Leonardo Pisano detto Fibonacci (Pisa1170 - 1240)

La serie di Fibonacci si ottiene partendo dal numero 1, poi ancora 1, e d'ora in avanti ogni nuovo termine è ottenuto sommando i due precedenti: 1 + 1 = 2, 1 + 2 = 3 , ... 
In maniera ricorsiva di definisce quindi F1 = 1 F2 = 1 e Fn = Fn-1 + Fn-2 

L'ennesimo termine della successione sarà dato dalla formula di Binet: 
  F\left(n\right) = \frac{\phi^n}{\sqrt{5}} - \frac{(1-\phi)^n}{\sqrt{5}} = \frac{\phi^n - (-\phi)^{-n}}{\sqrt{5}}.
dove al numeratore troviamo la "costante aurea":
\,\phi={1+\sqrt 5 \over 2}=1,6180339887... 



Altri esempi carini di Fib si possono trovare navigando in rete, praticamente tutti in inglese: (per esempio qui)
Is it hard to write a Fibonacci back to front? Let's just see if we can do one. Hmmfew words left now. Yes, well done. Easy Done One.
My

Soul
Finds peace
Among words
Written by poets
And my heart soars afar, thither.
          



giovedì 10 luglio 2014

Miglioramento Social

Ora MattaMatica ha un profilo Pinterest migliorato e rinnovato!



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venerdì 4 luglio 2014

Un po' di cultura (etimologica)!

Matematica: ecco la parola magica! 
Ma esattamente di cosa parliamo quando diciamo matematica?
Il modo migliore per scoprirlo è guardare alle radici della parola: osserviamo la sua etimologia e quella dei principali termini ad essa legati.

Matematica: dal greco μάθημα (màthema), traducibile con i termini "scienza", "conoscenza" o "apprendimento";
Il matematico, di conseguenza, è l'apprendista: μαθηματικός (mathematikòs) significa "incline ad apprendere".





Tra le aree della matematica troviamo l'aritmetica (dal greco αριθμός, arithmos, numero) e l'algebra (dall'arabo al-Jabr, aggiustamento, restaurazione; algebrista significa letteralmente "conciaossa").
Questa curiosa etimologia deriva dal libro Al-Kitāb al-mukhtaṣar fī hīsāb al-ğabr wa'l-muqābala ("Compendio sul Calcolo per Completamento e Bilanciamento") del matematico al-Khwarizmi (dal cui nome è derivato il termine algoritmo).





E per rimanere in tema di 'aggiustamento', parliamo delle frazioni:  dal latino fractiones che traduce l'arabo kasr, "rotto"; le frazioni sono appunto numeri "rotti", "spezzati".
Numero poi viene dal latino numerus che significa "quantità", ma anche "ordine", "armonia".
Il termine cifra - sinonimo di numero - è in realtà storpiatura dell'arabo "sifr", termine utilizzato per indicare lo 0. Curiosità in proposito: lo 0 in indiano è indicato come "sunya" che significa "vuoto".

Altre curiosità etimologiche: i numeri irrazionali in arabo vengono definiti con un termine simile a "assam" - "sordo" -  probabilmente perché sono qualcosa che non si può esprimere a parole o indicare solo con le cifre. Razionale deriva da "ratio" cioè rapporto e quindi gli irrazionali non sono numeri "illogici" o "pazzi" ma semplicemente numeri non esprimibili mediante rapporto di numeri interi.
Così come il termine "immaginario" per indicare il numero radice di -1 è nato solo in contrapposizione al numero reale: la fantasia non c'entra.
Anche i numeri trascendenti non hanno nulla di mistico: Eulero li definì così semplicemente perché "trascendono il potere dei metodi algebrici".
I numeri negativi, sconosciuti ai Greci e inizialmente considerati non-numeri (il meno spesso significa negazione), sono chiamati dagli Arabi "naquis" che significa "amputati".
E i radicali? Ebbene prendono il loro nome proprio dalle radici degli alberi. Infatti per conoscere il loro valore bisogna "estrarli" esattamente come si estrae una radice. 



Etimologie più facili da intuire sono quelle legate al mondo della geometria (γεωμετρία, "misura della terra"): triangolo, quadrangolo ... sono tutti composti da 3, 4, ... e angolo, il che designa la loro caratteristica. Come quadrilatero è 4 + lato e tutti i numeri degli altri poligoni (πολύς,  polis "molti" e γωνία, gōnia "angolo") sono composti da un numero che indica quanti lati hanno.
Più particolare il caso del triangolo isoscele: iso, uguale e skelos, gamba cioè triangolo con due gambe (= lati) uguali; mentre ogni triangolo scaleno zoppica: σκαληνός , scalenos significa appunto "zoppicante".