giovedì 10 luglio 2014

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venerdì 4 luglio 2014

Un po' di cultura (etimologica)!

Matematica: ecco la parola magica! 
Ma esattamente di cosa parliamo quando diciamo matematica?
Il modo migliore per scoprirlo è guardare alle radici della parola: osserviamo la sua etimologia e quella dei principali termini ad essa legati.

Matematica: dal greco μάθημα (màthema), traducibile con i termini "scienza", "conoscenza" o "apprendimento";
Il matematico, di conseguenza, è l'apprendista: μαθηματικός (mathematikòs) significa "incline ad apprendere".





Tra le aree della matematica troviamo l'aritmetica (dal greco αριθμός, arithmos, numero) e l'algebra (dall'arabo al-Jabr, aggiustamento, restaurazione; algebrista significa letteralmente "conciaossa").
Questa curiosa etimologia deriva dal libro Al-Kitāb al-mukhtaṣar fī hīsāb al-ğabr wa'l-muqābala ("Compendio sul Calcolo per Completamento e Bilanciamento") del matematico al-Khwarizmi (dal cui nome è derivato il termine algoritmo).





E per rimanere in tema di 'aggiustamento', parliamo delle frazioni:  dal latino fractiones che traduce l'arabo kasr, "rotto"; le frazioni sono appunto numeri "rotti", "spezzati".
Numero poi viene dal latino numerus che significa "quantità", ma anche "ordine", "armonia".
Il termine cifra - sinonimo di numero - è in realtà storpiatura dell'arabo "sifr", termine utilizzato per indicare lo 0. Curiosità in proposito: lo 0 in indiano è indicato come "sunya" che significa "vuoto".

Altre curiosità etimologiche: i numeri irrazionali in arabo vengono definiti con un termine simile a "assam" - "sordo" -  probabilmente perché sono qualcosa che non si può esprimere a parole o indicare solo con le cifre. Razionale deriva da "ratio" cioè rapporto e quindi gli irrazionali non sono numeri "illogici" o "pazzi" ma semplicemente numeri non esprimibili mediante rapporto di numeri interi.
Così come il termine "immaginario" per indicare il numero radice di -1 è nato solo in contrapposizione al numero reale: la fantasia non c'entra.
Anche i numeri trascendenti non hanno nulla di mistico: Eulero li definì così semplicemente perché "trascendono il potere dei metodi algebrici".
I numeri negativi, sconosciuti ai Greci e inizialmente considerati non-numeri (il meno spesso significa negazione), sono chiamati dagli Arabi "naquis" che significa "amputati".
E i radicali? Ebbene prendono il loro nome proprio dalle radici degli alberi. Infatti per conoscere il loro valore bisogna "estrarli" esattamente come si estrae una radice. 



Etimologie più facili da intuire sono quelle legate al mondo della geometria (γεωμετρία, "misura della terra"): triangolo, quadrangolo ... sono tutti composti da 3, 4, ... e angolo, il che designa la loro caratteristica. Come quadrilatero è 4 + lato e tutti i numeri degli altri poligoni (πολύς,  polis "molti" e γωνία, gōnia "angolo") sono composti da un numero che indica quanti lati hanno.
Più particolare il caso del triangolo isoscele: iso, uguale e skelos, gamba cioè triangolo con due gambe (= lati) uguali; mentre ogni triangolo scaleno zoppica: σκαληνός , scalenos significa appunto "zoppicante".