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MattaMatica è dedicata alla matematica ricreativa ma non solo. In questa pagina sono pubblicati aneddoti, curiosità, immagini, poesie e molto altro ancora ispirato alla matematica.
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La frase della settimana
Dopo una troppo lunga assenza riprendiamo con un progetto settimanale: ogni lunedì una citazione mattamatica da condividere sui social. Iniziamo da qui:
Enjoy!
mercoledì 20 gennaio 2016
Renato Caccioppoli (Napoli, 20 gennaio 1904 – Napoli, 8 maggio 1959) importante matematico italiano.
Oggi, 20 gennaio 2016, son passati ben 112 (1, 1, 2 ... vi ricorda qualcosa? ;) ) anni dalla sua nascita.
Ma c'è un motivo ulteriore del perché abbiamo deciso di scrivere di Renato Caccioppoli: egli non era il "solito matematico" che passava le giornate a dimostrare teoremi chiuso nella sua stanza.
Anzi, è stato una delle persone più poliedriche del secolo scorso, dedicandosi alla letteratura e all'arte oltre che alla matematica.
Ecco cosa scrive Cimmino, collega e grande amico di Renato Caccioppoli:
«Certamente Renato sarebbe potuto diventare un eccellente direttore d’orchestra. Ma così pure un ottimo critico e regista cinematografico, perché anche quello era un campo in cui si manifestava con particolare attrazione il suo interesse. Del resto, ogni più nobile produzione dell’intelletto trovava nella sua mente una fervida rispondenza, della quale egli sapeva poi far parte agli altri, con una abilità di parlatore capace di incatenare chi lo udiva. Così, amava la poesia e la letteratura, con certe speciali predilezioni, come Proust e Rimbaud. Di quest’ultimo, ricordo di averlo sentito leggere alcuni poemetti, di cui voleva far apprezzare il gusto squisito a un gruppetto di matematici, fra i quali mi trovavo.
"Per tre cose vale la pena vivere: la Matematica, la Musica, l'Amore." |
Era anche chiaramente ben esperto in filosofia. Rievoco soltanto un particolare: in uno dei nostri primi incontri, mi spiegò la geniale distinzione pascaliana fra «esprit de géometrie» e «esprit de finesse». E mi rimproverava di attingere troppo al primo e troppo poco al secondo. Forse la sua scelta per la matematica, fra tante possibilità che gli si presentavano, fu anche dettata dalla voglia di cimentarsi in un campo, in cui eccellere è più raro e più difficile».
L'estratto di Cimimmo è preso da un suo convegno citato qui: Caccioppoli.pdf
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